Castelnuovo Cilento

a cura dell’Istituto Italiano dei CastelliSezione Campania

Il borgo di Castelnuovo Cilento, in provincia di Salerno, fu edificato su un’alta collina (272 metri sul livello del mare) cinta da una fortificazione. Disposto secondo un asse sud-est/nord-est, da qui era possibile non solo stabilire comunicazioni visive con la vicina torre di Velia sulla costa ma anche controllare, per via della sua strategica ubicazione tra il corso dell’Alento e il torrente Fiumicello, eventuali invasioni dal mare verso l’entroterra.

Al tempo di Federico II, Gisulfo Goffredo di Manna signore di Castelnuovo fece costruire il castello. Dell’abitato, tuttavia, abbiamo la prima attestazione in un documento angioino del 1271 relativo ad una donazione di re Carlo I d’Angiò del 16 febbraio.

È all’influenza provenzale che si deve la fisionomia degli alti torrioni cilindrici su base tronco-conica; sappiamo, infatti, che l’impianto fortificato fu modificato e potenziato per volere di Guy d’Alemagne, feudatario del luogo nel 1269. La torre che caratterizza l’intera fortificazione è dotata di una stretta scala ricavata nello spessore murario e di beccatelli uniti da archetti per la creazione delle caditoie. Al suo interno presenta una divisione in quattro ambienti circolari coperti da volte a bacino ribassato. La controscarpa che la caratterizza all’esterno appartiene al periodo aragonese; nello stesso periodo furono realizzati la cortina merlata e un camminamento più robusto tra le due possenti torri quadrate di probabile origine sveva. La corte interna ospitava edifici di servizio e la cappella.

Foto a cura dell’Istituto Italiano dei CastelliSezione Campania @castellicampania_iic

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